Pubblicato il: Giugno 16, 2019 Pubblicato da: Marchedarte Commenti: 0

Si affaccia sul piano nobile tra i due torricini del quattrocentesco Palazzo Ducale di Urbino, lo studiolo di Federico da Montefeltro, considerato a tutti gli effetti il riflesso interiore del Duca, lo specchio della sua anima e il luogo che più descrive il carattere intimo dell’illustre signore. Un esempio di decorazioni lignee rinascimentali arrivate ai giorni nostri ancora in ottimo stato.

Realizzato tra il 1473 e il 1476, lo studiolo è diviso in due macro arredi: la parte superiore, con i quadri dedicati agli uomini illustri del tempo e del passato, dipinti dai maestri fiamminghi Giusto di

Gand e Pedro Berruguete, con la possibile collaborazione di Melozzo da Forlì (dei 28 quadri originari 14 sono rimasti in esposizione nello studiolo e 14 sono passati di proprietà al museo del Louvre di Parigi), e la parte inferiore, che è un vero capolavoro di intarsi ed ebanisteria.

Le immagini sul legno rappresentano episodi di vita quotidiana o passioni e interessi del Duca, come la musica, la letteratura, le gesta di guerra. Sono realizzate da Baccio Pontelli e Giuliano da Maiano su disegni e progetti di vari autori tra i quali probabilmente Donato Bramante, Sandro Botticelli o Francesco di Giorgio Martini.

Da una parte, quindi, le pitture eseguite da grandi maestri donano all’ambiente un aspetto molto elegante e raffinato; dall’altra, la qualità delle tarsie e il calore del legno conferiscono un vero e proprio carattere stilistico allo studiolo, valorizzando al massimo le grandi maestrie artigiane che le realizzarono. Le tarsie lignee realizzate dal basso verso l’alto, con la tecnica della prospettiva frontale danno agli oggetti un carattere di tridimensionalità.

Ecco allora che gli strumenti musicali sembrano sporgere dalle mensole, le ombre spariscono se viste da angolazioni diverse, i libri e l’armatura prendono volume, gli animali appaiono come in movimento.

I giochi prospettici delle pareti intarsiate, oltre ad alimentare un gioco di realtà e finzione nell’occhio del visitatore, aumentano anche la percezione dello spazio volumetrico.

Le decorazioni e i disegni dello studiolo non sono soltanto un esempio di pregiata manifattura e sapiente lavorazione dei legni nobili di acero, noce e quercia: in ogni comparto il signore urbinate racconta infatti uno spaccato della sua storia, della sua cultura e della sua vita di valente condottiero.

Federico da Montefeltro fu un signore colto e illuminato, amante delle arti, della letteratura, della scienza e della musica.

Nello studiolo usava trascorrere molto tempo in intimità e meditazione: era uno spazio dedicato alla riflessione, ai suoi pensieri e non ultimo all’educazione dei figli che soleva spesso tenere con lui, proprio mentre era chiuso in contemplazione nello studiolo.

I migliori artisti e artigiani contribuirono alla realizzazione di un’opera che a distanza di centinaia di anni racconta ancora la storia di una signoria conosciuta in tutta Europa.

Gli intarsi e i disegni nel legno dello studiolo di Urbino sono considerati tra le opere di ebanisteria più belle e conosciute al mondo. Alzando gli occhi e guardando il soffitto a cassettoni, è ancora possibile vedere incisa la presunta data di fine lavori, l’anno 1476.

Nazzareno Menzietti