A Palazzo Recchi Franceschini
Cosa ci fa un pavone per le stanze di Palazzo Recchi Franceschini?
La risposta è molto semplice: si tratta dell’eccentrico protagonista del secondo cortometraggio del progetto 6 dimore in cerca d’autore.
A contendersi la scena con lui, un attore di Fermo altrettanto virtuoso e poliedrico: Stefano De Bernardin.
Ad accendere i riflettori sulla dimora storica di Castignano, nel mese di ottobre 2021, il regista Giordano Viozzi e le giovani maestranze marchigiane al seguito.
Il cortometraggio si intitola La Ruota ed esplora con creatività il tema intimo e complesso del rapporto madre-figlio.
Massimo vive con indifferenza e velata apatia nella villa di famiglia che ha ereditato insieme a sua sorella dopo la morte di sua madre. Quando pensa finalmente di venderla, si imbatte in un maestoso e tronfio pavone che lo porterà a rivalutare al tempo stesso il rapporto con la sua defunta madre e la dimora di cui è proprietario.
Abbiamo raccolto le testimonianze di tre personaggi chiave coinvolti nel progetto:
l’attore protagonista Stefano De Bernardin, il regista Giordano Viozzi e il custode della dimora storica, Mario Antonio Recchi Franceschini.
Qual è la storia che 6 dimore in cerca d’autore vuole raccontare attraverso La Ruota?
Giordano Viozzi: “La storia raccontata è abbastanza particolare, perché ricalca alcuni aspetti emozionali che ci sono in questa dimora. L’attore protagonista è affiancato infatti da un animale, un pavone. Il protagonista, che vive nella dimora che ha ereditato insieme alla sorella dopo la morte di sua madre, non ha un
ottimo rapporto con la dimora, così come non lo aveva con sua madre. Di conseguenza, troviamo una casa con stanze piene di oggetti accatastati. La situazione viene un po’ sconvolta dall’arrivo di questo pavone che il figlio interpreta come la reincarnazione della madre. Finalmente ci sarà il modo di confrontarsi tra madre-pavone e figlio, e di risolvere i conflitti esistenti in precedenza. Di conseguenza, verrà anche migliorato il rapporto fra l’attuale proprietario di casa e la dimora stessa.”
Mario Antonio Recchi Franceschini: “Questo cortometraggio racconta di due figli che si ritrovano a dover gestire un’eredità importante, e questo li rende titubanti, perché è sempre più facile vendere, scappare, lasciar stare, mentre invece prendersi la responsabilità e dire andiamo avanti è ovviamente un percorso più lungo e complesso. 6 dimore in cerca d’autore aiuta proprio in questo, aiuta a raccontare che cosa vuol dire essere custode di queste antiche case”.
Stefano De Bernardin: “La Ruota è un progetto che ho trovato da subito interessante, intanto perché avrei dovuto recitare con un pavone che speravo non mi rubasse la scena, poi invece ho scoperto che il protagonista è lui, mentre io faccio il coprotagonista, per cui vabbè, questa è stata una delusione che accetterò, ce la farò a superarla [ride]. Peraltro oggi è un anniversario molto particolare per me, che è legato alla morte di mia madre, e nel film si parla di metempsicosi e c’è questa figura materna, per cui è stato molto interessante”.
Cosa pensi di 6 dimore in cerca d’autore?
Mario Antonio Recchi Franceschini: “E’ uno scrigno che racchiude le storie di vita quotidiana di antichi palazzi e ville, che non sono altro che luoghi in cui persone hanno abitato e creato la storia di cui si parla oggi, per cui è l’occasione, se non unica senz’altro molto rara, per andare a scoprire cosa potrebbe accadere in una di queste case. Si tratta sicuramente di un progetto che può trasmettere non solo l’esperienza, ma anche dei valori, un senso di partecipazione, qualcosa che ci unisce tutti, che alla fine è l’essere umano”.
In che modo il progetto 6 dimore in cerca d’autore può contribuire a far conoscere il territorio in modo nuovo?
Mario Antonio Recchi Franceschini: “Questo progetto nasce per incentivare il turismo culturale e valorizzare palazzi, castelli e antiche ville. L’idea di utilizzare il cinema nasce per trasmettere valori di vita reale ed esperienze di vita vissuta in modo più diretto, per far sì che sia chiaro che la conservazione non riguarda solo i beni architettonici, ma anche l’aspetto umano, per ricordare ciò che siamo. Infatti questo progetto nasce dalle macerie del terremoto e dalle macerie del terremoto si è
deciso di ripartire con ancora più slancio. Quindi dimore che sono effettivamente colpite ancora oggi e risentono di questa grande sventura, oggi ripartono di gran passo raccontando ciò che sono e ciò che sono state. 6 dimore in cerca d’autore può aiutarci a trasformare tutto questo in memoria collettiva e quindi ad usare ciò che nel nostro piccolo possiamo presentare come possibili soluzioni per i problemi contemporanei. È importantissimo che questo non sia mai dimenticato. Non solo architettura, ma anche emozioni”.
Stefano De Bernardin: “Questo progetto è importante perché si vuole stimolare un interesse culturale verso queste antiche case, queste magioni nobiliari, per la maggior parte sconosciute. Inoltre si tenta da molto tempo di sensibilizzare nei confronti di una situazione che è un pochettino stagnante, perché ci troviamo all’interno del territorio del cratere, del post-terremoto, terremoto che risale ormai a 5 anni fa. Fare cinema, cultura o arte in generale è sempre importante, e quando queste cose vengono poi distribuite per il grande pubblico, il grande pubblico non deve fare altro che uscire e andare a vederle. Ora si può”.
La Ruota
Produzione Sandro Angelini – Piceni Art For Job; Produzione esecutiva Giordano Viozzi – Sushi ADV
Cast tecnico
Sceneggiatore – Claudio Balboni; Regista – Giordano Viozzi; DOP – Cristiano Coini; Operatore – Alessandro Muscolini; Aiutooperatore/ fuochi – Federico Di Chiara; Assistente DOP – Giorgio Tortoni; Segretaria di edizione/assistente alla regia – Valentina Cicarilli; Fonico-Mix – Michele Conti; Trucco – Noemi Montironi; Noleggio MdP – YUK!; Montaggio – Mattia Biancucci; Addestratore del pavone – Andrea Lunerti; Scenografia – Alessandro Mosconi
Cast artistico
Massimo – Stefano De Bernardin
Giulia – Venusia Zampaloni
Francesca Morganti
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